Dente di leone, Piscialetto, Soffione, Polenta del diavolo, Girasole dei prati.
Etimologia: Taraxakos in greco significa “io guarisco”.
Il tarassaco è una pianta erbacea perenne, appartenete alla famiglia delle Asteracee, di altezza compresa tra 3-9 cm. Diffuso in tutta Italia, cresce dalla pianura alla zona alpina fino oltre i 2000 metri, si trova nei prati, ai margini delle strade e nei luoghi incolti. Presenta una grossa radice a fittone dalla quale si sviluppa, a livello del suolo, una rosetta basale di foglie munite di gambi corti e sotterranei. Fiorisce da febbraio a maggio con fiori gialli e i suoi frutti sono acheni, provvisti del caratteristico pappo: un ciuffo di peli bianchi, originatosi dal calice modificato, che, agendo come un paracadute, agevola col vento la dispersione del seme, quando questo si stacca dal capolino.
Proprietà del tarassaco: Grazie alla presenza di taraxacina il tarassaco facilita e migliora la digestione aumentando la secrezione delle ghiandole dell’apparato digerente e stimolando la produzione di saliva, dei succhi gastrici e pancreatici. Esercita un effetto protettivo sul fegato, stimola la produzione di bile e facilita lo svuotamento della cistifellea. L’aumento della produzione di bile favorisce, a sua volta, i movimenti intestinali. Tuttavia, l’inulina contenuta negli estratti di radice ha effetti lassativi soltanto a dosi elevate; in quantità più moderate agisce, invece, come probiotico, cioè contribuisce al benessere della flora batterica positiva. La radice del tarassaco possiede proprietà depurative, in quanto stimola la funzionalità degli organi emuntori (fegato, reni e pelle) adibiti alla trasformazione delle tossine, nella forma più adatta alla loro eliminazione (feci, urina, sudore). Ha proprietà purificanti, antinfiammatorie e disintossicanti nei confronti del fegato; queste favoriscono l’eliminazione delle scorie (zuccheri, trigliceridi, colesterolo e acidi urici) rendendo il tarassaco una pianta epatoprotettiva, indicata in caso di insufficienza epatica, itterizia e calcoli biliari. Nella tradizione contadina il tarassaco è anche conosciuto come “piscialetto”, appellativo che suggerisce le proprietà diuretiche della droga. La sua assunzione è perciò indicata in caso di ritenzione idrica, cellulite e ipertensione. Infine il tarassaco è in grado di riattivare la funzione immunologica e potenziare la risposta immunitaria del sistema linfatico. Questo rimedio naturale depurativo è molto apprezzato e utilizzato nei periodi in cui si ha voglia di depurare un po’ l’organismo in particolare durante i cambi di stagione. Naturalmente, all’utilizzo del tarassaco, andrebbe associata un’alimentazione sana ed equilibrata ricca di frutta e verdura cruda senza dimenticarsi di fare anche un po’ di attività fisica.
Modalità di assunzione: Il tarassaco si può assumere sotto forma di tisana, di tintura madre e di estratto secco ( capsule o compresse). In erboristeria si trovano con facilità tisane disintossicanti o depurative per il fegato in cui è presente il tarassaco da solo oppure all’interno di un mix composto da più erbe.
Decotto: 1 cucchiaio raso di tarassaco radici, 1 tazza d’acqua. Versare la radice sminuzzata nell’acqua fredda, accendere il fuoco e portare a ebollizione. Far bollire qualche minuto e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 min. Filtrare l’infuso e berne 2 tazze al giorno (mattino e sera).
Tintura madre: Si consigliano 3-4 gocce per ogni 10kg di peso in mezzo bicchiere d’acqua due-tre volte al giorno ( mattino a digiuno e sera prima di coricarsi), per un periodo limitato che può essere di uno o due mesi da ripetere ciclicamente con una lunga pausa in mezzo.
Estratto secco (500-750 mg): Si consigliano 1 capsula 2 volte al giorno lontano dai pasti.
Controindicazioni: Il tarassaco è controindicato in caso di gastrite, ulcera e calcolosi biliare, poiché potrebbe esserne sollecitata la motilità. Si sono registrate interazioni con alcuni farmaci come i diuretici.
Il Tarassaco può andare a interagire con alcuni medicinali in particolare quelli antidolorifici, regolatori di glicemia o diuretici. Da evitare anche se si è allergici alle piante della famiglia “Asteracee”. Assolutamente sconsigliato durante la gravidanza o l’allattamento.
Cenni storici: L ́uso terapeutico di questa pianta non era conosciuto nell’antichità. Secondo La Teoria degli Umori di Ippocrate, il Tarassaco si potrebbe considerare una pianta utile nella cura del fegato in quanto drena la Bile gialla e modula il temperamento Collerico. Nel Medioevo, secondo la Teoria delle Segnature, avendo il fiore giallo come la bile gialla, si iniziò a usare come rimedio del fegato. E come spesso accade evidenze scientifiche hanno confermato questa teoria.
Il tarassaco è utilizzato nella Medicina Tradizionale Cinese come depurativo in grado di purificare il Calore, eliminare le tossine e dissipare i noduli, con tropismo epatico e gastrico. Secondo la Medicina Ayurvedica agisce sul Dosa Pitta avendo proprietà amaro-toniche e digestive.
Un detto francese afferma: “Il Tarassaco purifica il filtro renale e asciuga la spugna epatica”