“Incendi devastanti, siccità prolungate, alluvioni catastrofiche: i cambiamenti climatici non sono più una minaccia futura, ma una realtà presente che sta sconvolgendo le nostre vite”, con queste parole Vincenzo Fazzi presidente di Coop Unione Amiatina ha aperto la Consulta dei Comitati Soci di Coop Unione Amiatina, tenutasi il 23 novembre a Santa Fiora (GR), mettendo al centro del dibattito proprio l’emergenza ambientale.
“Ringrazio i soci, i colleghi, gli studenti, i relatori e tutti i presenti per la disponibilità e la presenza a questa Consulta dei Comitati Soci, dove vogliamo riaffermare il ruolo che Coop ha nella tutela del patrimonio intergenerazionale, per una produzione e un consumo sostenibili, per un’equa distribuzione delle risorse e per generare opportunità. Tutti sanno cosa sta accadendo ma pochissimi sono disposti a invertire questa rotta. Altri ancora, i cosiddetti negazionisti, per ragioni puramente economiche sconfessano quanto sta accadendo e liquidano il problema affermando che questi fenomeni estremi sono sempre accaduti”. Le difficoltà sono evidenti anche nell’economia locale: il primo più evidente segnale è dato dalla mancanza della neve nell’Amiata. Le conseguenze dirette e immediate sono la mancanza di rifornimento alle falde acquifere, che dall’Amiata riforniscono 55 comuni, e un danno per il turismo laddove c’è un’economia già fragile e provata.
Cristina Renai, responsabile delle Politiche Sociali di Coop Amiatina, ha introdotto il tema dell’esigenza di passare dalle parole ai fatti. Coop Italia ha impostato varie campagne sul tema della sostenibilità ambientale, ne cita tre tra le ultime: Foresta blu per la riforestazione della posidonia, Toh! Chi si rivede e Ogni ape conta. “Diversi comitati soci di Coop Amiatina si sono attivati sui temi ambientali, creando occasioni di socialità come i laboratori sociali o i trekking dove il ricavato è stato finalizzato all’acquisto di alberi, con la costruzione di casette delle api o la raccolta di tappi di plastica.” Cristina Renai spiega la motivazione per cui sono presenti alla Consulta vari soggetti: “la parola Intrecci nel titolo della Consulta è nata dall’esperienza di alcuni comitati soci che hanno organizzato dei laboratori di intreccio di panieri e cesti, ma è diventata una metafora dei legami tra i soci, le persone, le associazioni e le scuole come attori indispensabili per affrontare le problematiche.”
Il professore Stefano Mancuso ha evidenziato l’impatto dell’uomo dal diciannovesimo secolo in poi, ricordando che nel 2021 la quantità di materiale sintetico ha superato il peso del materiale vivente. “Negli ultimi due secoli sono stati abbattuti 2.000 miliardi di alberi, alterando l’equilibrio climatico e riducendo le foreste primarie, producendo maggiore quantità di anidride carbonica e riducendone di conseguenza l’assorbimento”. Prosegue il professore: “Si può fare tantissimo, il danno è ancora reversibile. Collaborare tutti insieme attraverso la cooperazione e le comunità, rappresenta l’unico strada per risolvere questi problemi. Ce la possiamo fare con delle azioni concrete, una per tutte: dobbiamo piantare alberi, tanti alberi, così possiamo mitigare gli effetti metereologici che ci attendono. Questa è la prima azione che dobbiamo fare. Per ogni euro che investiamo in alberi abbiamo un assorbimento di anidride carbonica che è mille volte superiore a quella di qualunque altra tecnologia umana che possiamo attuare.”
L’intervento scientifico del professore Stefano Mancuso è stato seguito da un’emozionante rappresentazione di alcuni allievi e allieve, di età compresa tra gli 8 e i 15 anni, di un laboratorio teatrale. Sono stati protagonisti di uno spettacolo che di alberi parla e smuove le coscienze, e che, traendo ispirazione proprio da una puntata del podcast di Stefano Mancuso, “Di sana pianta” racconta la storia degli alberi colpiti dalla bomba atomica di Hiroshima, i cui semi oggi sono stati piantati in diverse parti del mondo, a mostrare che la vita vince, anche sulla distruzione.
Leila Mariani, neo laureata in scienze naturali ha lanciato un appello ai ragazzi: “scoprite il vostro legame con l’ambiente, siamo tanto legati a lui, l’ambiente ci accompagna da sempre e ci accompagnerà per sempre. Fate attenzione a tutte le piccole azioni di ogni giorno, interessatevi, siate curiosi su quello che vi circonda perché c’è un mondo da scoprire e ognuno di noi ha un ruolo fondamentale in questo mondo. Sentitevi legati all’ambiente!”
“Vedere oggi che le campagne di Coop Italia hanno stimolato molte azioni è motivo di grande soddisfazione, mi ha fatto comprendere che questi progetti servono veramente per andare oltre le normali attività, facendoli diventare un elemento di condivisione allargata che veramente può cambiare le cose”. Con queste parole Maura Latini, presidente di Coop Italia, ha aperto il suo intervento. Prosegue evidenziando altri aspetti della sostenibilità di cui Coop Italia si fa promotore o partner sui temi dei diritti umani, della coesione sociale, dell’etica e della legalità. “Noi come Coop puntiamo al prezzo giusto, che è la sintesi finale di tante attenzioni: tiene conto di chi alleva, chi coltiva, chi produce, chi trasporta e chi vende. Ma deve essere giusto anche nel prezzo, perché se il prezzo finale è accessibile solo a pochi, quello non è il prezzo giusto”.
Alla Consulta dei Comitati Soci non poteva mancare l’intervento di un presidente di una sezione soci, nello specifico di Castiglione d’Orcia e Vivo d’Orcia: Valentina Pierguidi, guida turistica e ambientale ed educatrice del Progetto Saperecoop. “Come Comitati Soci Coop abbiamo un ruolo fondamentale. Siamo un trait d’union tra i soci e la cooperativa stessa e tutti noi svolgiamo questo compito con impegno e orgoglio, in quanto rappresentiamo un punto di contatto tra la cooperativa e la comunità locale. Oltre a svolgere un ruolo importante nella diffusione dei valori cooperativi, abbiamo anche l’opportunità di attivare azioni concrete rivolte alla sostenibilità che possono contribuire al nostro benessere e a quello della comunità.”
L’intervento conclusivo è di Luca Melindo presidente di Sfera Agricola di Gavorrano (GR). Le sue parole evidenziano che è possibile essere un’azienda con una forte impronta sostenibile. “Sostenibilità significa per noi rispetto dell’ambiente, ma anche dei nostri dipendenti e dei nostri partner, applicando il concetto più ampio di sostenibilità. Noi coltiviamo pomodori con la tecnologia idroponica riducendo il consumo idrico, di fertilizzanti, di agenti chimici e anche il consumo di suolo. Siamo inoltre un’azienda inclusiva, un’azienda dove c’è parità di genere in tutte le attività lavorative, ci sono quindi donne che ricoprono anche ruoli di responsabilità. Ma infine c’è il tema della sostenibilità economica, abbiamo a cuore anche il conto economico, non vogliamo dipendere dai contributi pubblici, ma non vogliamo adottare avere altre forme di risparmio nelle cosiddette aree grigie, quindi: no caporalato anche per noi!”
L’evento è stato condotto da Luisa Pilo, docente di Scuola Coop, fino al pomeriggio dove, dopo una rapida pausa pranzo, è stato possibile assistere alla realizzazione di cesti e di panieri e partecipare a un simpatico gioco a squadre sui temi della sostenibilità.