– Che mestiere hai detto che fa il tuo babbo?
– Il povero!
– E quanto guadagna a fare il povero?
– Guadagna tanto da non avere mai un centesimo in tasca!
– Oh come fa a campare?
-Per comprarmi l’abbecedario ha venduto la su casacca, che fra toppe e rammendi era tutto una piaga…hai capito?
(….)
– Addio Pinocchio, ricordati di salutarmi il tu babbo e stai attento a non perdere quelle monete. Non farle vedere a nessuno, hai capito? E bada Pinocchio, non fidarti mai troppo di chi sembra buono e ricordati che c’è sempre qualcosa di buono in chi ti sembra cattivo…
Dialogo tra Pinocchio e Mangiafuoco
A Farnese l’aria è tersa, soffia spesso la tramontana. La nostra neve è sale industriale. Con l’acqua si scioglie e si impasta col fango. L’effetto è perfetto. Restiamo a Farnese tutto aprile. Spero sempre che il tempo sia grigio; la fotografia è più morbida, più discreta. Eppoi Geppetto deve avere sempre freddo, s’è venduto la casacca; non ha la legna per scaldarsi. Gli alberi sono ancora spogli, la campagna è bellissima. Giriamo la fuga di Pinocchio, l’arresto di Geppetto, il suo interrogatorio, la ricerca di cibo da parte di Pinocchio, la catinellata d’acqua in testa.
Luigi Comencini. Note alla regia
Era il mattino del primo di aprile del 1971 quando il regista Luigi Comencini e la sua troupe iniziarono le riprese di Pinocchio, una delle opere più significative e commoventi della cinematografia italiana. Tutto ebbe inizio in quei giorni di inizio primavera nel borgo dietro il convento a Sant’Umano, ai margini del borgo di Farnese, in provincia di Viterbo. Un luogo che rappresentava (e che rappresenta ancora) la viva esigenza del regista di raccontare una storia intrisa di verismo, drammaticità e buoni sentimenti. Comencini ebbe a descrivere il borgo in questo modo: le stalle di Farnese sono cubi di tufo a schiera, degradanti lungo una strada in discesa: forme geometriche perfette. “Nessun edificio abitato dall’uomo – mi ha detto Gherardi – avrebbe questa drammaticità, questa purezza di linee “. Ci sono giornate fuori dal tempo che ciclicamente rivivono in quei luoghi che neanche il passare degli anni è riuscito a mutare. Il borgo di Farnese, perla dell’Alta Tuscia a pochi passi dalla Toscana, è uno di quei posti intrisi di ricordi e di poesia che rivelano, a chi li sa cercare, meraviglie per gli occhi e per il cuore. Domenica 11 novembre oltre 150 persone hanno assistito e al contempo partecipato attivamente allo spettacolo itinerante “Farnese il Paese di Pinocchio”, una rievocazione en plen air delle scene del film di Comencini, ambientate nei luoghi esatti dove furono girate nel 1971. La compagnia teatrale Giorgio Zerbini insieme al gruppo folk i MistiCanti Popolari hanno incantato e commosso la folla con un tourbillon emozionale iniziato al mattino proprio nel borgo in località Sant’Umano. Lo spettacolo itinerante ha avuto inizio proprio con la scena di apertura dello sceneggiato originale, ovvero l’arrivo degli artisti di strada, con il gatto e la volpe che presentano lo spettacolo di Mangiafuoco: – Nonnina, in quanti siete in questo paese? – Duecento anime, una ventina di somari, cento ottanta pecore e due falegnami. Poi gli artisti hanno riproposto la scena di Geppetto che crea il burattino, divenuto poi bambino, in un crescendo di emozioni tra musica e recitazione. Terminata la prima parte dello spettacolo tutti i partecipanti hanno goduto di un bel pranzo nel chiostro del Monastero di San Rocco, location di particolare bellezza, dove i MistiCanti Popolari hanno suonato e cantato dei pezzi tradizionali del centro Italia. Il pomeriggio è proseguito negli altri set del film: l’edificio scolastico, dove Pinocchio si reca finendo però per marinare la scuola, e dove successivamente Geppetto insieme a mastro Ciliegia cercano Pinocchio inutilmente, per poi improvvisamente vedere un bambino con in mano l’abbecedario pagato con la sua casacca e scoprire che è andato al teatrino di Mangiafuoco. Sul tema della “birichinata” intonato dai MistiCanti Popolari l’intera carovana di gente si è poi spostata sulla scena successiva, ai lavatoi, dove Pinocchio viene inseguito per aver rubato un pezzo di formaggio, mentre i carabinieri portano via Geppetto. Di seguito la compagnia teatrale Zerbini ha rievocato la scena in cui Pinocchio affamato chiede in elemosina un tozzo di pane bussando alla porta di un vicino, che si affaccia alla finestra e invece di regalargli del pane gli tira una padellata d’acqua.
A questo punto l’ultima camminata ha portato tutti i partecipanti sul luogo della scena finale dello spettacolo, la caserma dei carabinieri, girata all’interno dell’androne di palazzo Farnese, dove gli attori hanno recitato delle toccanti letture e i Misticanti Popolari hanno cantato e suonato la Canzone di Geppetto, in un momento catartico che ha commosso il pubblico presente. Questa giornata indimenticabile ha potuto prendere vita grazie all’impegno incondizionato del sindaco e dell’amministrazione comunale di Farnese, in particolare dell’assessore Francesco Alloro, in collaborazione con la Pro loco, con i ragazzi della protezione civile, del parco naturale regionale Selva del Lamone e di Gianluca Fapperdue, che ha curato la diffusione pubblicitaria. Infatti l’evento sulle tracce di Pinocchio ha ottenuto una notevole affluenza di pubblico e un’altrettanto ampia risonanza sui social, rappresentando un successo su tutti i fronti. Inoltre il comune di Farnese ha in programma di conferire la cittadinanza onoraria ad Andrea Balestri (che nel film ha impersonato Pinocchio), alle figlie del regista Luigi Comencini e alla moglie di Nino Manfredi. Tanti gli eventi che il comune e la Pro Loco hanno realizzato in questo 2018, dalla Festa della Primavera alla Mostra dell’Artigianato, dalla prima edizione della rassegna “Tufo in Jazz” all’altro spettacolo en plein air “Tiburzi un Brigante nel Lamone”, ai quali susseguirà, nel periodo natalizio, la riproposizione all’interno del teatro cittadino dello spettacolo “Farnese il paese di Pinocchio”. La realizzazione di eventi culturali è un tassello importante nell’opera di promozione del territorio, e gli ottimi risultati raggiunti dalle iniziative realizzate nell’anno in corso hanno certamente portato notevoli benefici e fatto conoscere il paese di Farnese a un pubblico sempre più esteso, fiduciosi che ogni anno a seguire si possa crescere sempre di più.