Vi ricordate quando a mezz’agosto già ci si preparava al Natale. Con ancora addosso l’abbronzatura programmavamo il cenone di capodanno. Contavamo i giorni che mancavano. Da lì a poco sarebbero comparsi sugli scaffali panettoni, pandori, ecc. e noi già pensavamo ai regali da fare.
Purtroppo dall’inizio della diffusione del Coronavirus molte cose sono cambiate. Il ritorno prepotente del virus dopo un’estate di tregua apparente ci ripropone giorni difficili. Ci stiamo dimenticando le serate insieme, gli abbracci, i saluti; abbiamo adottato un modus vivendi nuovo e quindi non è pensabile immaginare adesso la situazione che vivremo a Natale: saremo in lockdown (che brutta parola)? Considerando le diverse direttive che i cittadini sono stati chiamati a rispettare, cosa dobbiamo aspettarci? Dovremo evitare pranzi, cene natalizie, cenoni di Capodanno? Dovremo dimenticarci degli amici e dei parenti? Speriamo proprio di no. Non possiamo fare a meno della bellezza del Natale, del calore delle famiglie che si ritrovano, della voglia di essere tutti più buoni, di vedere i negozi che si vestono a festa con luci scintillanti e festoni natalizi che si rivelano oltre le vetrine per incantare la gente; vetrine che sembrano più grandi, ampie e luminose per la gioia di tutti. Anche questo fa parte del Natale. Non li possiamo far chiudere questi negozi, sarebbe l’ennesimo sacrifico che ci viene chiesto. E’ necessario che ognuno faccia la propria parte affinché il Natale si possa passare serenamente questo è sicuro, ma mai come quest’anno per Natale la gente ha bisogno di ritrovarsi, di sognare, di gioire. Nel frattempo, la butto là, si potrebbe provare ad organizzare qualche iniziativa nel paese, sempre tenendo conto delle norme anti-covid, qualcosa chi ci restituisca la voglia di stare insieme seppur a distanza; trovare un modo per ritrovarci anche solo per darci gli auguri, sempre con le dovute distanze o per rivedere qualcuno invece che vederlo solo tramite social. Per esempio intorno all’albero di Natale, che spero venga messo come ogni anno dall’amministrazione comunale, oppure passeggiare per il paese negli orari consentiti, insomma qualcosa che ci dia la sensazione di un Natale vero a prescindere dalla situazione covid. Bisogna fare in modo di non dargliela vinta. Mi auguro tanto che ciò avvenga.
Ma ve la immaginate una notte di Natale con Maria e Giuseppe bardati con la mascherina davanti a Gesù intenti a discutere se mettere o no la mascherina al Messia. Non solo, vederli uscire fuori dalla grotta e convincere tutte le persone accorse a onorare il Bambinello a distanziarsi e a mettere la mascherina e passare poi da maleducati perché non possono accettare i doni per via del covid. E che ne dite di vedere i centurioni romani che fanno la multa ai pastori per assembramento.
Per non parlare dei Re Magi che non possono sconfinare tra un provincia e un’altra.
Un po’ di leggerezza, sempre con la massima deferenza, non guasta, tanto a tenerci sulle spine ci pensa questa insicura situazione, questo “virusse” tremendo che sta tentando di sciuparci anche le festività natalizie, ma noi non glielo permetteremo. E se dovesse aggirarsi da queste parti in quel periodo….. per l’ultimo dell’anno a mezzanotte, come da antica tradizione…lo buttiamo dalla finestra.
Per concludere se penso a tutte le raccomandazioni che ci dicono di seguire, mi sembra di sentire la mi nonna che mi diceva sempre: “Sta attente con chi vai in giru, non ti mette i diti ne i nasu, laviti le mano o non t’azzardà a uscì. Ci semo capiti”. Non è che niente, niente, con il Presidente del Consiglio siamo parenti.
Comunque sia, se per caso per Natale sentiremo ancora parlare di C.O.V.I.D. facciamo in modo che sia l’acronimo di: “Come Obbiettivo Vincere Insieme Divertendosi”
Vi saluto con una citazione di Peppe:
“Ma semo sicuri che stu virusse l’hanno fattu ‘n Cina, perché di solitu le cose che fanno loro dureno pocu. Mah!
Buon Natale a tutti.