Conoscere la signora Tonina è stato emozionante. Lo è stato soprattutto da un punto di vista umano, ancor prima del gioco delle parti che metteva di fronte un estimatore incallito di Marco Pantani che per la prima volta aveva la fortuna di parlare con la madre di una delle icone sportive italiane degli anni 90.
Abbiamo parlato anche di Marco come naturale che fosse. Abbiamo però provato a parlarne da un punto di vista diverso, unendo il personaggio Pantani alle iniziative che si stanno portando avanti sul nostro territorio (grazie soprattutto ad Andrea Gurayev, supervisore anche dell’incontro con la signora Tonina). Nel ricordo di Marco guardando al futuro verrebbe da dire…per un campione che 17 anni fa come oggi riesce sempre ad unire sportivi e non.
Ci racconta il rapporto di Marco e il suo personale con la nostra terra?
La nostra famiglia amava e ama molto le vostre zone. Abbiamo questa casa a Poggio Murella e appena abbiamo occasione ci torniamo sempre volentieri. Marco era innamorato di quelle zone perché le riteneva perfette per andare in bici con salite, discese, paesaggi, totalmente diverse dai posti dove abitava…ho dei bei ricordi anche dei viaggi che facevamo insieme per venire giù, spesso siamo stati io e lui da soli per trascorrere un po’ di tempo a Poggio Murella. Marco aveva anche tanti amici nella zona, penso a Max Lelli, frequentava i locali, conosceva gente. Ricordo con piacere una serata passata al ristornate a cantare fino a notte fonda. Insomma, quando penso alle vostre zone mi vengono in mente solo cose belle, sono sempre rimasta legata e spero di poter tornare presto.
Negli ultimi tempi Andrea Gurayev con RCS Sport, Saturnia Bike, Terme di Saturnia e il Comune di Manciano stanno portando avanti diverse iniziative pro-ciclismo sul nostro territorio, anche alla memoria di Marco. Cosa ne pensa?
Andrea è ormai uno di casa. Un amico che conosco da tanto tempo con al quale sono molto legata. Le iniziative che ha portato avanti nel territorio di Manciano sono lodevoli sia per il mondo del ciclismo che per la memoria di Marco. Pensare al Muro del Pirata di Poggio Murella assieme alle grandi salite del nord Italia, perché no, dico io.
Vorrei ringraziare anche Paolo Bellino, numero 1 di RCS Sport anche grazie a lui si stanno portando avanti queste iniziative collegate anche con il museo Pantani di Cesenatico. So che ci sono in cantiere anche altre cose legate ai giovani ciclisti, l’importante è trasmettere sempre messaggi positivi soprattutto per i ragazzi.
Oggi segue il ciclismo?
No. Non guardo le tappe e non seguo nulla da tanto tempo ormai. Non mi piace, credo ci siano troppe persone cattive intorno a questo mondo, troppe speculazioni. Ho un nipotino che è agli inizi, sono contenta ma cerco sempre di metterlo in guardia.
Quindi nonostante tutto crede sempre nei valori di questo sport?
Assolutamente, credo nel ciclismo e nei valori dello sport in generale. Chi fa ciclismo ha carattere, deve averlo, è uno sport di fatica, concentrazione, richiede un sforzo eccezionale e quindi ti forma a livello caratteriale come pochi altri.
Il ciclismo è vita. Come detto sopra, sono poi le persone brutte che ci sono intorno a danneggiarlo ma i suoi valori rimangono intatti. Mi piacciono i giovani e i ragazzi finché sei un dilettante quei valori sono ben visibili e c’è anche tanto divertimento. Poi le cose cambiano…ci vorrebbero più persone con il cuore intorno a questo sport che aiutino questi ragazzi.