Molto più che un negozio di arredamento verrebbe da dire. La storia di Lombardelli Arredamenti a Pitigliano è qualcosa che parte da lontano, più precisamente dagli anni 80 per arrivare ad oggi. Filippo Lombardelli, proprietario dell’azienda e protagonista di questa storia è un giovane imprenditore locale, impegnato in molti campi anche al di fuori dell’imprenditoria. Lombardelli Home Experience è la sua “nuova” attività, o meglio, come egli la definisce “l’evoluzione” di quello che era il negozio di mobili.
Una bella storia dalle terre del tufo che ci parla di qualcosa di diverso, uno sguardo a questo settore che cerca di evolversi e una panoramica sull’imprenditoria locale.
Che cos’è Lombardelli Home Experience
Lombardelli Home Experience è la nostra nuova casa, il luogo dove avviene l’incontro tra noi, i clienti e le idee di entrambi e si cerca di immaginare come sarà la nuova “Home” del cliente. È l’evoluzione del negozio di arredamento come veniva concepito una volta con prodotti, esposizione ecc. per qualcosa di nuovo, qualcosa dove cercheremo di far capire a chi verrà a trovarci la differenza tra noi e gli altri, qualcosa dove cercheremo di trasmettere anche le emozioni, qualcosa di necessario per andare incontro alle nuove esigenze. Una delle cose più particolari è lo spazio che abbiamo dedicato alla tecnologia con l’istallazione di un visore ottico che praticamente ti porta dentro al tuo appartamento prima che esso esista, in modo da disegnarlo, progettarlo realizzarlo insieme. Tutto questo prima era rilegato a studi di architettura con più professionisti E con costi esagerati, adesso grazie ai nostri prodotti e al nostro intuito possiamo riuscire ad elaborarlo andando incontro ad ogni esigenza.
Cosa intendi per evoluzione del negozio di arredamento?
Per spiegare questo occorre fare un passo indietro. Da una politica di prodotto si è passati a una politica di servizi, ovvero il prodotto è sempre una componente importante ma non è più la componente principale. Con il tempo è cresciuta la voglia di concentrarsi su ciò che va intorno al singolo oggetto e questo perché sentiamo la necessità oltre che di possedere qualcosa (come può essere un mobile) di vivere la nostra storia e di trasmetterla agli altri.
Se pensiamo a questo il concetto di “casa” acquista un valore diverso. La casa non è più uno spazio fisico ma è quasi più un luogo mentale, un ambiente dove ci sono i tuoi sogni che ti accompagnano. Home e non Hause intesa come luogo del cuore. Ecco, questo è quello che abbiamo voluto rappresentare qua, un luogo del sogno che oggi è qua ma che in qualche maniera può essere trasportato anche altrove seguendo soprattutto le esigenze del cliente che oggi possono cambiare rapidamente.
Le esigenze sono quelle legate ai giovani che magari non hanno più le certezze di un tempo e budget limitati?Assolutamente, è un negozio pensato soprattutto per loro. Oggi i ragazzi hanno una vita più instabile nella quale si fatica a vedere a lungo termine quella che sarà la propria storia, un approccio più instabile e quindi dinamico dove è indispensabile creare un luogo del cuore e rivedere il concetto di “casa”, uno spazio accogliente che faccia stare a proprio agio e che possa essere trasferito. Il “sogno” è fattibile con i budget più disparati proprio per rimanere nel tema della dinamicità e dell’adattamento.
Il territorio. Come va questo settore?
Il settore ha indubbiamente avuto delle flessioni ma non solo nel locale (si calcola che negli ultimi dieci anni si sia dimezzato il venduto). La crisi del mattone ha fatto la sua parte, lo spopolamento anche, ma limitare questa professione al locale è completamente sbagliato, infatti una delle cose che abbiamo cercato di fare negli ultimi anni è muoversi verso altri mercati, nazionali e internazionali. Il settore è calato perché sono cambiate le esigenze dei consumatori.
Non mi sento di dare la colpa alle grandi distribuzioni o al web, noi dobbiamo lavorare su un altro livello.
Ecco, parlando di grandi distribuzioni perché un cliente dovrebbe scegliere un negozio come il tuo piuttosto che una grande catena o acquistare un mobile su internet
Diciamo che noi si lavora su livelli diversi, lavoriamo più sui sentimenti, più con il cuore. I negozi come il mio si sono dovuti adeguare perché oggi si può avere tutto e ovunque andando online piuttosto che in uno store di cinquemila metri quadrati. Noi non possiamo essere i negozi di dieci anni fa, ma dobbiamo lavorare per creare valore aggiunto. L’esperienza oltre il prodotto appunto. Il prodotto c’è ovunque ma facendo il parallelismo con un negozio di abbigliamento, qui abbiamo un commesso che ti segue, ti consiglia il vestito per le occasioni, ti abbina i colori, ti fa vivere già prima la tua serata con quel vestito addosso.
Dobbiamo fare un passo in più, preoccuparsi troppo della concorrenza delle grandi distribuzioni non è produttivo così come non è produttivo limitarsi a guardare il negozio accanto. Io trovo che la concorrenza locale possa anche farci bene, innanzitutto perché ci si confronta e seconda cosa perché possono nascere (magari) poli di attrazione.
Sono più preoccupato se la concorrenza diminuisce in questi settori perché significa che il mercato è saturo.
La domanda deve essere sempre la stessa: “Cosa posso fare io in più rispetto agli altri”?
L’esperienza internazionale
Fa parte sempre di quel processo di rinnovamento iniziato qualche anno fa quando abbiamo deciso di dedicarci a mercati differenti, a trecentosessanta gradi in tutta Italia e confrontarci con altri colleghi. Con tre di loro abbiamo deciso di fare impresa di rete (uno strumento utilizzato poco in Italia) e di andare a lavorare in Malesia, dove abbiamo allestito uno store di mobilia italiana e adesso in Cina. Quattro aziende unite con l’obbiettivo del mercato estero dove il marchio “Italia”, in questo settore ha ancora un certo appeal.