Lo scorso mese di novembre a Pitigliano è iniziato il laboratorio di teatro per ragazzi da 12 a 20 anni, iniziativa promossa dal Comune di Pitigliano, dall’assessorato alla cultura e dal Centro Culturale con un docente d’eccezione: Emilio Celata. Proprio grazie a questo laboratorio circa vent’anni fa ebbe inizio la carriera teatrale dell’attore pitiglianese, il primo incontro con questo mondo particolare e per certi versi unico che oggi gli sta regalando numerose soddisfazioni (è di poche settimane la realizzazione di tre spettacoli al Teatro degli Eroi di Roma con “Alcool”, spettacolo del 2018).
Abbiamo incontrato Celata ad un anno dalla nostra ultima intervista insieme; ci ha raccontato di quest’esperienza come docente e soprattutto dell’esperienza “di vita” che è il corso di teatro per ragazzi.
Il teatro a Pitigliano. I ragazzi di questo corso e non solo…
Il teatro a Pitigliano è vivo, da sempre. Mi ha fatto molto piacere tornare dove tutto è cominciato. Un’esperienza nata per gioco (e un gioco è rimasto) ma che adesso inizia a darmi delle soddisfazioni. Cercherò semplicemente di trasmettere le emozioni che ho provato io venti anni fa e che provo ancora oggi quando recito. Sono 19 alunni di età media tra i 14 e i 15 anni e sembrano veramente entusiasti di partecipare a questo “gioco”. Pitigliano ha iniziato nel lontano 2002 con questo progetto e credo che sia, nel suo piccolo, una sorta di miracolo oltre che un bel messaggio a livello culturale per tutto il territorio. Di pari passo si è sviluppata anche l’associazione “SOS Teatro”, un’altra importante realtà legata a questo mondo, anche con loro abbiamo fatto laboratorio e ci siamo tolti diverse soddisfazioni. L’anno scorso, grazie a loro ho potuto lavorare per la prima volta come regista, mettendo in piedi lo spettacolo “Zerbina”. Stiamo lavorando anche quest’anno alla realizzazione di un altro spettacolo sempre con la mia regia, una rivisitazione di un testo francese dell’ottocento. Insomma, tutto questo per far capire che a Pitigliano il mondo teatrale è più vivo che mai.
Dove tutto è cominciato dicevamo…che cos’è il corso di teatro? Cosa può dare ai ragazzi e cosa ha dato a te?
Il teatro fa bene! Basterebbe questa come risposta (sorride ndr). A parte gli scherzi, il teatro è una vera e propria esperienza di vita, come recita la locandina del corso che abbiamo iniziato a Pitigliano lo scorso mese è un “Mettersi in gioco” che va molto oltre il salire su un palcoscenico e imparare a recitare le battute. Un conto è fare l’attore, scrivere ecc… un altro è fare un corso di teatro, sono due cose completamente distinte. Stiamo parlando di un’esperienza che ti cambia veramente la vita se non l’hai mai fatta. A me ha insegnato tanto, oserei dire più della metà delle cose che conosco e che so fare oggi nella vita. Un’esperienza che a qualsiasi età fa bene e che vale la pena provare. Di solito noi che facciamo teatro poniamo questa domanda agli altri: “Perché non lo fai”? O almeno, “Perché non hai provato a farlo”? Come se la normalità fosse parteciparvi piuttosto che no.
Entriamo più nel dettaglio, perché fa così tanto bene come dici tu?
Ci sono mille motivi specifici ma se le dovessi riassumere alcuni più importanti direi: “Riempie la vita”. Fa bene al cuore e allo spirito perché scopri te stesso (che è una cosa molto rara). “Migliora la comunicazione”. A tutti i livelli dai rapporti umani, nel lavoro, in politica…L’utilizzo della voce, non nel tono ma intendo il sapere come indirizzarla e soprattutto sapere come trasmettere un’emozione…attenzione, non esprimere ma trasmettere. “Lavorare in gruppo”. Che poi è quello che fanno le grandi aziende, lo chiamano in un modo differente ma le tecniche sono le stesse. Noi la chiamiamo armonia. “Ti libera dal giudizio degli altri e da quello di te stesso”. O meglio ti libera dall’ansia del giudizio di entrambi. Questa è una delle cose più importanti. Basti pensare che intraprendi una strada che un giorno ti potrebbe portare a recitare in una stanza con tanta gente davanti a te che ha pagato un biglietto per vederti e ti ha dedicato il suo tempo, si accende una luce ed è proiettata solo su di te. Tutto questo mette ansia, ma se accetti questa cosa e la superi poi puoi fare qualsiasi cosa e di conseguenza i commenti ti daranno meno fastidio, aumentando la sicurezza in te stesso.
Il ruolo dell’attore, una figura così centrale, impattante, “che mette ansia”, ce la racconti?
Come dicevo è solo dopo che accetti alcune cose dentro di te che entra in gioco il rispetto per il pubblico ovvero il produrre qualcosa che possa piacere alla gente. Questa però è la sensazione che provano tutti gli artisti o chi comunque produce un qualcosa che verrà sottoposto a giudizio, si tratta di un passo successivo. L’attore di teatro prima deve fare i conti con sé stesso e questa cosa in un certo senso te la può dare solo la recitazione diretta.
A teatro si dice che non c’è errore, non è il cinema (dove l’eventuale errore può essere corretto da qualcun altro).
A teatro nella finzione tutto è così vero, tu vai a raccontare una bugia al pubblico ma lo fai in maniera talmente naturale che trasmetti qualcosa (se sei abbastanza bravo) da farla diventare vera, per questo si dice che non si può mai sbagliare. Sono due cose completamente diverse con l’attore cinematografico, credo che vengano accumunate solo dal fatto che i protagonisti vengono chiamati “attori”.
Una curiosità. Il teatro e la politica locale…
Ecco questa è una cosa che mi piace esaminare (ri-sorride ndr). Dal nostro corso di teatro pitiglianese sono usciti gli attuali amministratori di Pitigliano. Quando ho iniziato tanti anni fa ero insieme a Lorenzo Olivotto che attualmente è consigliere di opposizione e si è candidato due volte a sindaco di Pitigliano e anche l’attuale sindaco Giovanni Gentili è stato per diversi anni un “alunno” del corso di teatro. Io stesso ho avuto un’esperienza in politica anni fa…
Quindi i politici sono bravi attori?
Alcuni sicuramente si. Il corso insegna a trasmettere emozioni e aiuta a parlare con le persone quindi è evidente che può aiutare in politica. Poi come ogni cosa può essere usata a fin di bene o meno…non è il caso dei nostri amici citati sopra naturalmente.