Viviamo un momento storico molto particolare, una specie di destrutturazione della Repubblica che influenza la vita amministrativa locale mettendola in difficoltà oltre misura… le tradizioni portano un conforto morale che affonda le radici in un passato carico di suggestioni. Quasi ci assale una nostalgia che congela speranze: quelle che guidavano i costruttori della Repubblica. E, pensate, a Sorano operava una sezione importantedell’Istituzione G. Visconti di Modrone, titolare di un progetto di miglioramento intellettuale, morale ed economico delle classi rurali, che doveva servire a monitorare la condizione di vita delle classi subalterne in Italia, con lo scopo di ottenere un miglioramento generale della vita degli Italiani…correva l’anno 1914…Infuriava la grande guerra, ma già si pensava al dopo, alla ricostruzione soprattutto delle coscienze, degli uomini, delle famiglie…perchè la priorità era di tipo morale e culturale, senza la quale nessuno sviluppo si poteva immaginare…sappiamo che questa è una terra antica e speciale che magari non sappiamo comprendere fino in fondo, confusi dal quotidiano sempre più complicato. Terra di molte cose, dei fuochi di san Giuseppe che alludono alla primavera alle porte, che cancellano l’ultimo freddo invernale. Altri tempi, nella modernità temo che abbiamo perso molto del senso comune e si mettono a rischio le fondamenta della società civile. Ecco, in questo inizio di primavera, mi vengono in mente quegli anni eroici, di solidarietà e intelligenza, in cui era vincente una prospettiva non appannata dalla conflittualità che oggi pervade anche le nostre comunità. Ringrazio Giovanni Damiani, che mi ha dato notizia di questo progetto lungimirante e commovente che aveva a Sorano una sede determinante…
Mario Papalini