In Coop Unione Amiatina l’affissione di alcune foto è stato spunto per ricordare la nascita della cooperativa e dell’attuale sede
È stata effettuata un’importante ristrutturazione della sede di Coop Amiatina a Bagnore, nel comune di Santa Fiora (GR), a conferma dell’intenzione della cooperativa di presidiare il territorio dov’è nata, anche, e soprattutto, per la funzione sociale che svolge nelle piccole località.
La ristrutturazione della sede si è conclusa con il posizionamento nel nuovo ingresso di vecchie fotografie scattate all’interno e all’esterno del fabbricato. “Senza tante cerimonie abbiamo invitato a visitare la sede alcune persone ritratte in queste fotografie storiche accompagnate dai familiari. È stato emozionante sentire i racconti di chi ha vissuto momenti più o meno belli di quel periodo storico,” queste le parole di Gianluca Martorelli responsabile della comunicazione di coop Amiatina.” La costruzione era stata realizzata anche grazie al lavoro volontario di chi abitava nella piccola frazione delle Bagnore, le varie stanze diventarono lo spaccio, il bar, la sala da ballo, la sala dove si ritrovavano per guardare la prima televisione, la stanza del partito, il luogo in cui venivano fatte le feste di matrimonio, proprio a sottolineare l’importanza degli spazi comuni come punto di aggregazione delle persone.” La narrazione dei presenti si intreccia più volte con la costruzione e la fruizione del fabbricato: il passaggio del fronte, le attività della resistenza, le attività svolte nel dopoguerra, il trasferimento qui del negozio Coop, il ruolo della Coop che ha sempre espresso attenzione a cosa vende e alle persone, la crescita della cooperativa, questi gli episodi espressi nel poco tempo della visita.
La signora Nella di 96 anni conserva il bel sorriso che ha nella fotografia del 1955 dove è ritratta con il marito Sergio, in dolce attesa di Antonella, dietro il bancone dello spaccio Coop. Tra i tanti aneddoti uno ha trasmesso emozione più degli altri: “Durante la guerra i ragazzi del paese lavoravano alla miniera di Baccinello e tornavano il venerdì sera a Bagnore. Noi ragazze aspettavamo il loro rientro proprio qui davanti guardando in direzione di Monte Labro. Quando i ragazzi arrivavano a piedi alle pendici di Monte Labro sventolavano i loro fazzoletti rossi da minatori per farci vedere che sarebbero arrivati ed eravamo felici perché quella sera avremmo ballato in coppia, ragazzi e ragazze, nella sala del dopolavoro.”