Intervista pubblicata sul Nuovo Corriere del Tufo di Marzo.
A pochi mesi dalle elezioni comunali pitiglianesi (due al massimo) incontro con il sindaco uscente Pierluigi Camilli. Obbiettivi raggiunti, qualche rimpianto e tanto altro, quali prospettive per la prossima Giunta e per il futuro di Pitigliano.
Tracciamo un primo bilancio su questi cinque anni di amministrazione.
Innanzitutto dobbiamo dire che manca ancora un po’ ed è presto per tracciare un bilancio vero e proprio. Non è mai facile per un sindaco tracciare un bilancio sul proprio operato poiché si è portati sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno, i cittadini invece percepiscono cose differenti. Un dato certo è questo: in questi anni abbiamo continuato ad investire, a differenza di quasi tutti gli altri comuni. Sappiamo tutti che i comuni hanno a malapena i soldi per sopravvivere e nonostante questo è stato costruito un asilo nido, è stato dato il via al risanamento del lato nord del masso tufaceo, continui lavori di manutenzione delle strade, eventi grazie alle associazioni, insomma si è data la sensazione che questo paese non si sia mai fermato.
Tutto ciò Pitigliano lo ha poi riscontrato e questo non lo dico io lo dicono i dati della banca locale, lo dicono gli operatori, lo dicono le statistiche. Pitigliano è uno dei dieci luoghi più visitati della Toscana. I dati danno l’idea di come Pitigliano piccolo paese, se la batte con i grandi luoghi della Toscana e non solo.
Andando più sul concreto quali sono stati ad oggi i fiori all’occhiello dell’amministrazione?
Ospedale Petruccioli. Non solo è stata scongiurata la sua chiusura ma ad oggi è il centro su cui l’ASL ha garantito che stanzierà più liquidità nei prossimi anni mettendolo al centro dell’intera area. L’asilo nido. Quando decidemmo di aprirlo c’era molto scetticismo, adesso ci sono le liste di attesa per portare i bambini, è diventato un centro importante per tutto il territorio.
Il turismo, con le presenze in continua crescita ha ammorbidito molto gli effetti della crisi che ha colpito altri settori quali l’edilizia, una volta motore trainante dell’economia cittadina.
Passiamo alle note dolenti. Qualche rimpianto? Qualcosa che si voleva fare ma non ci si è riusciti?
Ci sono alcune cose che sarebbero state importanti ma che non siamo riusciti a mettere in pratica. A livello personale mi piacerebbe molto far scoprire a chi arriva a Pitigliano anche quei lati nascosti che ci sono sul territorio magari attraverso una rete di sentieri attiva e ben segnalata. Abbiamo sistemato le vie cave ma non è sufficiente. Altra cosa è naturalmente trovare occasione di occupazione per i ragazzi anche se qui i comuni possono fare ben poco. Assunzione non ci sono, le aziende sono in crisi, poche prospettive. Il centro storico va tutelato maggiormente in modo da non penalizzare gli abitanti che ci vivono e allo stesso tempo pensare ai turisti che vengono a visitarlo. Altra sfida è presentare il paese in maniera sempre più accogliente, chi viene si aspetta un paese magico e dobbiamo impegnarci per presentare questo paese come la gente se lo immagina. Questa è una sfida per tutti i cittadini non è solo una cosa amministrativa. Esiste al momento il problema della piscina comunale che deve essere risistemata, speriamo di poter iniziare i lavori prima delle elezioni. Sarebbe bello anche poter ampliare il servizio di bus amico non solo per l’estate ma per gran parte dell’anno.
Prospettive politiche e non?
La sfida per chi verrà è quella di non perdere questo momento magico per Pitigliano magari cercando un modo per trattenere i turisti per più giorni sul territorio. Per le prospettive politiche ci sarà da capire chi dell’attuale Consiglio Comunale, sia maggioranza che opposizione intende ripresentarsi. Per quanto mi riguarda la mia intenzione è di fare un passo indietro. La cosa bella è che ci siamo svegliati da un lungo letargo, pochi si vogliono impegnare direttamente ma tanti vogliono partecipare.
Alessandro Zecchini