Quante volte parlando tra amici magari alle porte di un week end o di una serata vi sarà capitato di chiedere o di sentirvi chiedere “Cosa facciamo?”. E se adesso esistesse un app mobile che vi guida dandovi questa risposta. Se dovessimo spiegare Zonzo in poche righe basterebbe questo esempio per comprendere l’utilità del nuovo progetto ideato da Giulio Detti, sviluppatore web Un portale per turisti e non solo che metterà sul piatto tutto quello che si può fare nel territorio maremmano e oltre. Abbiamo incontrato Detti e ci siamo fatti spiegare meglio come è nato questo progetto e di cosa si tratta.
Zonzo, di cosa stiamo parlando?
La mission di Zonzo è semplice se vogliamo. Rispondere alla classica domanda: “Cosa facciamo stasera?”. .. i punti di interesse ed il calendario eventi sempre aggiornato, permetteranno ai locali ed ai turisti di visitare l’antica Etruria accompagnati mano per mano da “Zonzo”. Più tecnicamente è un app mobile (sia IOS che Android) e un portale web accompagnati da pagine e profili social che cercheranno di offrire a chiunque le utilizzi una panoramica su tutto ciò che si può fare nella nostra zona. Un progetto mio, privato, lavoro e investimento economico. Un progetto sicuramente complesso che è partito un anno fa. Contiamo di avere pronto sito e app mobile di eventi e punti di interesse, intorno all’inizio di agosto.
Uno degli aspetti più importanti che mi preme sottolineare è quello sociale. Zonzo infatti, pur prevedendo delle formule commerciali per dare una visibilità extra ai prodotti, offre a tutte le associazioni ed agli enti pubblici la possibilità di inserire gratuitamente nel proprio database tutti gli eventi da loro organizzati, rendendo il calendario consultabile dai locali ed ai turisti. Tale peculiarità sociale di Zonzo, lo rende un prodotto unico ed utile, per tutte quelle associazioni o organizzatori di eventi che hanno delle difficoltà nel promuovere le proprie iniziative, così come per i fruitori dell’applicazione mobile, che avranno sempre a propria disposizione un calendario eventi aggiornato
Una delle cose più curiose: il nome?
Zonzo è nato in Australia. Il nome mi è venuto in mente proprio durante un viaggio quando andai a visitare un vigneto che si chiamava proprio in questo modo. Coincidenza vuole che sia un gioco di parole anche toscano: andare, girovagare, scoprire, girottolare a volte senza una meta…lì era riferito a Malburne in quanto questo vigneto era fuori la città.
Si parlava proprio di andare a zonzo cercando qualcosa da fare. Il resto lo fa il suono della parola in se, breve che rimane, con un significato che si presta allo scopo anche per gli stranieri.
Un’idea semplice e pratica che allo stesso tempo unisce esigenze per turisti e non solo…
Direi turisti e locali cinquanta e cinquanta. Se è vero che chi visita il nostro territorio spesso non è a conoscenza dell’immensa offerta che proponiamo è altrettanto vero che chi vive in un paese non sa ciò che offre quello accanto, questo l’ho riscontrato facendo anche delle prove.
L’offerta del nostro territorio…
Ci sono delle criticità evidenti e Zonzo nasce esaminando proprio due di queste. La prima è appunto il deficit informativo generale legato alle iniziative e agli eventi del territorio. L’altra è la totale distanza (nonostante le affinità culturali) tra Lazio e Toscana, dovute a tante cose ma senz’altro deleteria per lo sviluppo turistico soprattutto dei nostri comuni di confine Pitigliano, Manciano e Sorano. Se qualcuno entra nei nostri uffici turistici non trova informazioni su ciò che avviene ad Acquapendente e viceversa.
Quindi l’obbiettivo principale potremmo dire che è quello di fare ordine?
Assolutamente si. Fare ordine su un territorio esplosivo dal punto di vista turistico ma solo se si riesce ad unire la parte laziale con quella toscana. Mare, lago, montagna, borghi, terme, frasi fatte ma mai così attinenti. Gli enti pubblici purtroppo non riescono per forza di cose a fare un lavoro d’informazione ed è tutto frammentato. Zonzo è stato fatto attraverso una mappatura precisa dei punti di interesse ai quali vanno aggiunte le informazioni dinamiche sulle iniziative (a Manciano nessuno conosce i Pugnaloni di Acquapendente per esempio). Il lavoro è grande si parla di un’area che va da Orvieto all’Argentario, da Suvereto a Tarquinia passando per il Monte Amiata, oltre sessanta comuni con duecentomila abitanti totali e una presenza turistica spaventosa. Solo adesso inserendo gli eventi ripetitivi siamo a oltre settecento iniziative con oltre trecento associazioni organizzatrici impegnate, poi ci saranno i privati…insomma parliamo di una mole di informazioni non indifferente. La sfida è grande ma ci faremo trovare pronti.
Conclusioni…
Mi piacerebbe lanciare un messaggio positivo. È vero tutto quello che abbiamo detto, che viviamo in una zona complessa e frammentata dove sembra che la confusione la faccia da padrone, ma allo stesso tempo viviamo in un territorio ricco e vivo e soprattutto ancora autentico. Questa cosa la dobbiamo sfruttare in positivo, Zonzo cercherà soltanto di renderla più visibile attraverso strumenti moderni e indispensabili se si vuole stare al passo coi tempi e colmare alcune delle lacune di cui sopra.