Prodotto dalla Pixar e distribuito da Walt Disney Pictures, il film racconta quel che segue di Alla ricerca di Nemo del 2003 (sequel) e ha come protagonista Dory (spin off), la smemorata pesciolina blu alla ricerca del proprio passato e dei propri genitori. Le saranno accanto Hank, Destiny, Bailey, Marlin, Nemo, Fluke e Rudder: esseri marini antropomorfi colorati e coraggiosi, pronti a vivere l’avventura negli abissi e fuori di essi in nome dell’amicizia. Un polipo a sette braccia, uno squalo femmina miope, un delfino con problemi sonori e trichechi birichini, tutti insieme in un film d’animazione che colora indelebilmente la visione degli spettatori in sala. Questa pesciolina estroversa e vivace, alla quale si affaccia alla finestra della memoria una vita frammentata che la induce alla ricerca di ciò che ha perduto, ci colpisce, oltre che per i suoi occhi spropositatamente grandi, per la sua ostinazione nel voler perseguire quello che per lei è importante, e i genitori, si sa, lo sono. Ecco allora che nel bel mezzo dell’Oceano, sulla scia di conchiglie che la guidano, si riunirà al padre e alla madre. Al Marine Life Institute, dove Dory giunge per l’intervento dei volontari dell’Istituto, ella incontra un polpo di nome Hank, impaurito dal mondo a causa di un evento traumatico subito ad un tentacolo. Questa ferita lo ha portato a temere la libertà, che a suo avviso non può proteggerlo da cattivi incontri, e a voler piuttosto vivere in cattività, per sempre, al sicuro nell’acquario permanente di Cleveland. Per questo ha bisogno della ‘targhetta’ di Dory, che gli garantirà l’ingresso in acqua. Ma, a quanto pare, la libertà non è qualcosa a cui poter rinunciare a cuor leggero e questo nostro tentacolato dovrà ricredersi: il premio sarà una vita con chi gli vuol bene nello splendore della Grande Barriera Corallina. Ben fatto! Bravi i doppiatori italiani, tra i quali Carla Signoris (Dory), Luca Zingaretti (Marlin), Gabriele Meoni (Nemo), unica voce fuori luogo ci è parsa quella della presentatrice Licia Colò, speaker di un parco acquatico che, soltanto nella versione italiana (per fortuna) risulta persino intestato a suo nome. In questo film libertà, amicizia, avventura, colore, affetto, ambiente sono parole che nuotano nel blu dell’Oceano insieme agli esseri marini che ne perseguono il senso, e anche agli umani che ne comprendono il valore.
Cristina Gagliardi