Noi e il ritmo

Se pensate che non esistano poeti ai tempi d’oggi siete caduti in errore, perché il mondo della poesia è vivo e vivace in Italia e in molte parti del mondo. La poesia è un’arte antica ma ha accompagnato l’umanità sino ai nostri giorni, aiutandoci a nominare e rendere visibili le esperienze e le emozioni e le idee più indicibili. È proprio un poeta contemporaneo a dirci che la poesia mette a fuoco la vita. È un’arte completamente “inutile” eppure ci permette di sondare i misteri della nostra stessa vita.
Oggi apparentemente viviamo in un mondo lontano dalla parola scritta ma mai come in questa epoca l’essere umano usa la parola. Scriviamo continuamente sui nostri dispositivi elettronici, leggiamo moltissimo in tanti momenti della giornata. E tra i post e i commenti molto spesso troviamo frasi celebri, citazioni, pensieri che si snocciolano e raccontano di noi. La poesia in qualche maniera pare continuare la sua missione e allora perché non continuare o semplicemente non riappropriarci dei vecchi sistemi. È indicibile l’emozione di aprire a caso un libro di poesie e commuoversi perché le parole di un tal poeta ci toccano delle corde dell’anima e quella voce ci sembra che parli di noi.
Ecco dunque la prima proposta di questo nuova rubrica. “Noi, il ritmo. Taccuino di un poeta per la danza (e per una danzatrice)” di Davide Rondoni. Un volume dedicato all’intreccio tra due arti che a dire dell’autore sono intimamente legate: poesia e danza. Un viaggio visionario tra parole, riflessioni, scarpette e forza di muscoli. Perché l’essere umano ha ancora bisogno di superare i limiti del quotidiano e poche cose possono permetterlo.

Noi siamo quelli della danza,
non ditelo in giro: ci stiamo
preparando al volo.