Joro il cortometraggio esordio alla regia di Davide Denci ha raggiunto subito un importante riconoscimento. Sarà uno dei cinque finalisti per la categoria “Dreamers” al “Duemila30 Short Film Festival che si svolgerà a Milano dal 30 novembre al 2 dicembre, festival a livello mondiale dedicato ai cortometraggi sul tema ambiente.
La pellicola scritta e diretta e interpretata da Davide Denci con la collaborazione della scrittrice Sofia Fiorini è ambientata nelle nostre zone, più precisamente nei boschi e nel territorio sovanese. L’argomento del cortometraggio riguarda uno dei problemi più importanti del nostro tempo: ovvero l’abbandono dei rifiuti e il rapporto tra uomo e natura.
“Vedere il mio progetto così in alto mi fa veramente effetto. È come vedere proprio figlio che mette piede sulla Luna, sono cose che non ti aspetti che ti riempiono il cuore di gioia-racconta il giovane attore/regista pitiglianese. Quando ho iniziato a lavorare a Joro, non puntavo a niente di tutto ciò. Mi sono messo nei panni della regia per la prima volta, per sperimentare, amo esperienze nuove, ho dato opportunità a ragazzi di entrare nella troupe e di recitare per dare una nuova prospettiva anche a loro. Ma ripeto tutto era nato per puro divertimento e passione, non avrei mai pensato che un gruppo di ragazzi con le loro passioni ed idee arrivasse così in alto. I film iscritti erano tanti, superavano i 1000 film, di tutto il mondo, vedersi in finale tra i primi 5 della mia categoria mi ha fatto capire che niente è impossibile basta credere in ciò che si fa. Adesso speriamo di vincere”.
Joro da “My Movies”
“Davide è un ragazzo vissuto sempre in una grande città, in mezzo ai fumi ed al grigiore dell’età moderna. Ma qualcosa cambia quando, durante la sua prima gita nella natura insieme ai suoi amici, arrivano al centro del bosco dove accade qualcosa di spettacolare: Davide vede un albero maestoso che gli toglie il fiato e lo farà dubitare della sua realtà. Joro è una storia che parla della percezione dell’essere umano in confronto all’inquinamento ed al pianeta, percezione che farà finalmente aprire gli occhi sul più grande disastro naturale mai esistito: l’umanità”.